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Legami Di Sangue

Язык: Итальянский
Тип: Текст
Год издания: 2019
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Legami Di Sangue
Amy Blankenship

Legami Di Sangue #5
Dopo che l’incantesimo di sangue è stato spezzato, Kane graffiò il terreno per uscire e cercò l’anima gemella che lo aveva liberato, solo per scoprire che era svanita. Non avendo niente da perdere e con la vendetta in mente, iniziò una guerra. L’ultima cosa che si aspettava era trovare la sua sfuggente anima gemella lungo il percorso di distruzione che lui stesso aveva causato. Divenendo rapidamente ossessionato, la osserva quando lei non lo vede, ascolta senza permesso, e la segue in ogni sua mossa...e il demone che lo perseguita sa che lei è la sua debolezza. Per proteggerla, Kane promette di farsi odiare da lei, a costo di unirsi al demone per farlo. Ma come può proteggerla dal suo più grande nemico, quando il nemico è lui stesso?

“Legami di Sangue”

Serie “Legami di Sangue” - Volume 5

Author: Amy Blankenship & RK Melton

Translated by Ilaria Fortuna

Copyright © 2012 Amy Blankenship

English Edition Published by Amy Blankenship

Italian Edition Published by TEKTIME

All rights reserved.

Capitolo 1

La città di Los Angeles si estendeva intorno a lui in un caleidoscopio di luci e colori. I rumori distanti della vita urbana risuonavano nelle sue orecchie ma Syn non gli prestava attenzione, ascoltando invece il sussurro della brezza che lo circondava. Se ne stava lì in piedi, sul tetto di uno degli edifici più alti della città, il pinnacolo era l’unica cosa che i suoi piedi toccavano.

Syn teneva le mani nelle tasche dei pantaloni, mentre il suo soprabito svolazzava come un lungo mantello che sembrava scomparire e riapparire a caso, come se fosse una cosa animata. I suoi lunghi capelli scuri soffiavano lontano dal suo viso, rivelando una bellezza senza tempo che raramente si vedeva in questo mondo.

Aveva preso la precauzione di proteggere la propria aura da tutte le creature che avrebbero potuto sentirlo, ma lui poteva sentire quelle aure sotto di sé...che vivevano tra gli esseri umani quasi senza alcuna preoccupazione.

Guardando giù verso il balcone dell’attico proprio sotto di lui, sorrise quando sentì Damon dare ad Alicia l’eliotropio...nascondendolo poi dentro di lei in modo che fosse sempre protetta dalla pericolosa luce del sole che minacciava la sua nuova esistenza. Syn era orgoglioso di avere una tale nuora, qualcuno che avrebbe tenuto Damon al suo posto e lo avrebbe stimolato nei modi giusti.

Il suo sorriso si allargò quando le grida di dolore di lei furono presto seguite da urla di piacere, e lui annuì in segno di approvazione. Non poteva aspettare di incontrarla.

Syn concentrò ancora una volta il proprio sguardo ametista sulla città e vide le malvagie sfumature dell’oscurità anche nelle zone illuminate...cosa che gli altri non potevano vedere. Non capiva perché i suoi figli avessero deciso di combattere questa guerra contro i demoni. Nella sua mente, vedeva i demoni nello stesso modo in cui vedeva gli esseri umani...non gliene importava nulla né degli uni né degli altri. Eppure i suoi figli e la sua ribelle compagna avevano deciso di prendere una posizione...scegliendo di proteggere coloro che non potevano difendersi da una tale guerra.

Un lieve sorriso apparve sul suo volto mentre ricordava sua moglie...la sua anima gemella. Lei aveva sempre tifato per i perdenti, occupandosi di coloro che erano considerati deboli. Lui immaginò che lei non fosse cambiata molto rispetto alle sue vite precedenti... l’anima era la stessa, non importava quante volte sarebbe rinata. Un tempo lei lo vedeva come un nemico semplicemente perché il suo potere era di gran lunga superiore rispetto agli altri del loro mondo...ci erano voluti anni per farle cambiare idea.

Il sole faceva capolino all’orizzonte e Syn alzò il viso per accoglierlo, lasciando che i raggi di luce lo investissero...sentendo il grande flusso di energia riempire il suo corpo. Syn sapeva che i suoi figli avevano scelto di vivere una vita umana...una cosa che lui non aveva mai tentato prima d’ora. Un altro accenno di sorriso apparve sulle sue labbra perfette quando ebbe un’idea allettante.

Sì, potrebbe essere molto divertente unirsi a loro, visto che anche la sua anima gemella pensava di essere un semplice essere umano e viveva secondo le loro leggi. Si sarebbe unito a loro...le si sarebbe avvicinato e l’avrebbe convinta che non era nemico suo né di chiunque altro. Questa volta le avrebbe tenuto nascosto la maggior parte del suo potere cosicché non si sentisse minacciata da lui. Sarebbe diventato il suo alleato, il suo amico, e poi ancora una volta...il suo compagno.

*****

Misery era seduta su una roccia, dondolando le gambe avanti e indietro e facendo ondeggiare i suoi capelli biondi ad ogni movimento. Durante la settimana era stata molto impegnata a radunare demoni per il suo esercito in crescita. Anche ora, alcuni di essi erano nascosti nell’oscurità attorno a lei...e la fissavano curiosi.

La maggior parte dei demoni da lei radunati era debole e senza particolari poteri, ma è così che sono i soldati. Da solo, un soldato è debole. Ma se riuniti in un esercito, essi sono in grado di asfaltare il più potente dei nemici senza preoccuparsi delle proprie perdite.

Quella notte, Misery aveva percepito un’antica aura nella foresta che circondava un versante della città e l’aveva seguita fino ad una grotta profonda. L’energia maligna si era innalzata davanti a lei desiderando cacciarla via dalla propria tana, ma Misery fu divertita da quel tentativo...finché la forza non la spinse via fisicamente.

Quando si alzò per guardare il demone in faccia, vide soltanto un corvo su una roccia, con le ali increspate. Scrutando la sua anima nera, Misery si calmò quando capì che l’uccello era uno degli antichi maestri lasciati indietro quando i caduti avevano mandato gli altri nell’oltretomba.

Questo demone si era fuso con l’ambiente circostante e ne aveva fatto la sua dimora. I Nativi Americani di questa terra avevano visto il demone come un grande spirito da adorare e venerare e, da quella adorazione, il grande demone ne era uscito più forte.

Misery poteva sentire la rabbia che questo demone provava verso i pallidi esseri umani che si avventuravano liberamente nelle sue terre e cercavano di approfittarne. Lei aveva fatto un accordo con il demone, invece di combatterlo...una battaglia che ora sapeva che avrebbe perso. L’antico demone sembrava d’accordo con la sua idea di liberare la loro specie dalla prigione dimensionale e l’aveva istruita su come raccogliere sangue in sacrifico...uno degli strumenti di cui avrebbe avuto bisogno per aiutarla, prima di volare via nella foresta.

Quando Misery tornò alla grotta con due vampiri e un affascinante maschio semicosciente, lo spirito malvagio era in attesa. Gli acuti occhi rossi del corvo la fissarono prima che l’uccello prendesse il volo. Misery lo seguì nel cuore della foresta fino ai margini della riserva di caccia. Era entrata in una piccola radura e fu sorpresa di vedere un vecchio seduto accanto ad un grande falò.

“Mi chiamano Corvo Nero.” dichiarò il vecchio.

Misery annuì in segno di rispetto. Ricordava la sacre maniere con cui affrontare il potere di un demone superiore. “Io sono Misery.”

Corvo Nero sorrise “Cosa ne sai tu della vera miseria?”

Misery rimase in silenzio, mordendosi la lingua per evitare di essere fatta a pezzi. Lei aveva dei poteri e lui lo sapeva...era certa che potesse sentirla nello stesso modo in cui lei sentiva lui.

Corvo Nero si alzò e si avvicinò. Lei osservava il suo aspetto umano e non riusciva a capire perché uno così potente scegliesse un corpo così fragile. Appariva anziano, molto vecchio e rugoso, con lunghi capelli bianchi e con pantaloni di pelle di cervo conciata. La giacca era fatta della stessa pelle di cervo, ornata di perline e piume. Un piccolo sacchetto era appeso ad un fianco e altre piume erano intrecciate nei capelli dietro un orecchio.

Corvo Nero improvvisamente si alzò e sollevò la testa dell’uomo per i capelli, per guardarlo in faccia. “Questo andrà bene.” dichiarò, e tornò al falò.

“Cosa vuoi che faccia?” gli chiese Misery.

“Dobbiamo aspettare.” dichiarò Corvo Nero e aggiunse altra legna al falò.

Misery esternò la propria irritazione. “Aspettare cosa, vecchio? Io non ho un’eternità...la mia guerra avrà luogo con o senza di te.”

Ignorandola, Corvo Nero aggiunse altra legna al falò e iniziò a cantare. Misery stava per andarsene quando si bloccò. Sentì il proprio potere venire risucchiato e la sua forma di bambina iniziò ad imputridirsi. Non erano gli effetti della trasformazione in cadavere...tutta la sua essenza stava venendo lentamente prosciugata dell’energia che lei aveva rubato agli esseri umani.

“Il tuo piano fallirà senza di me.” disse Corvo Nero con sdegno. “La tua esistenza è diventata mia quando hai stretto il tuo accordo. Tu sei debole e non hai alcun potere su di me perché non hai niente che io desideri.”

Misery fu rilasciata all’improvviso, ma lo guardò restando seduta sull’enorme roccia in attesa di chissà chi. Corvo Nero alimentava costantemente il fuoco e le fiamme erano salite ad un’altezza incredibile. Il vecchio si alzò e si diresse verso un’estremità della radura e verso una vecchia sequoia che Misery non aveva notato prima.

Corvo Nero si inginocchiò accanto alle radici massicce e prese un pugno di terra. Tornando al falò, il suo canto divenne molto forte e ritmico prima di gettare la terra nel fuoco. Il fuoco brillò e avvampò ancora di più quando la terra incontrò le ardenti fiamme. Il suo corpo iniziò a muoversi in una danza tribale mentre i suoi canti erano sempre più forti.

Le ombre che li circondavano si allungarono finché Corvo Nero non rimase in contatto con loro, danzando in un cerchio perfetto. Improvvisamente si fermò e si allungò verso le ombre ai propri piedi. La nera oscurità tirò la sua mano, cercando il tocco di calore che Corvo Nero aveva esumato prima di raccoglierla da terra. Anch’essa incontrò le fiamme con una scintilla che si trasformò rapidamente in un’esplosione, portando Misery a coprirsi gli occhi.

Un lamento disumano riempì la radura e Misery guardò mentre l’ombra sorgeva dalle fiamme, illuminata di rosso per il calore. Essa volò attraverso la radura fin dove Corvo Nero aveva preso la terra e svanì nel terreno. Pochi attimi dopo, la terra iniziò ad alzarsi come se respirasse e due magre braccia ossute spuntarono fuori.

Corvo Nero si diresse subito verso il sacrificio di sangue che i vampiri di Misery avevano catturato e lo sottrasse alla loro presa.

Il giovane uomo, uno studente presso l’università locale, si risvegliò dall’incantesimo del vampiro quando Corvo Nero lo afferrò. Ancora disorientato, non capiva cosa stesse succedendo finché non vide la lunga lama avvicinarsi alla propria gola. Da quel momento non poté fare niente, la lama lacerò la sua carne e il suo urlo rimase silenzioso.

Il sangue schizzò sulle fiamme libere, alimentando il falò con sibili e scintille. Le braccia che erano spuntate dal suolo ora spingevano fuori il resto del corpo nella notte oscura. Versi profondi e prolungati gli uscirono dalla gola, accompagnati da grugniti famelici mentre si trascinava verso l’uomo agonizzante.

Dita scheletriche si aggrapparono alla maglietta dell’uomo e la creatura abbassò la testa sulla ferita aperta, gustando il sangue e la carne. Mentre mangiava, muscoli e carne iniziarono a comparire sulle ossa sporgenti e Misery si sentiva eccitata dalla scena. Non riusciva a distogliere lo sguardo dall’opera d’arte che Corvo Nero aveva creato e applaudì con soddisfazione.

“Avrà bisogno di più per nutrirsi, prima di resuscitare completamente...ma questo basterà per ora.” disse Corvo Nero con un tocco di noia che accarezzava la sua voce grave.

“Possiamo crearne altri?” chiese Misery mentre osservava il sangue brillare nel fuoco.

“Io posso.” disse semplicemente Corvo Nero e a Misery non sfuggì la sua implicazione...lui poteva farlo e lei no.

“Adesso, giovane demone...mostrami il tuo potere.” le ordinò Corvo Nero.

Misery sorrise e toccò il proprio ciondolo a forma di ragno appeso al collo. Il ragno si divise immediatamente in migliaia di piccoli ragni prima di ricomporsi. Corvo Nero vide due aracnidi scivolare lungo le gambe di lei e sul terreno dissestato. Le creature si fermarono a metà strada tra lui e Misery prima di scavare nella terra.

Corvo Nero rimase in silenzio mentre il terreno iniziava a muoversi e una sottile crepa color sangue squarciò la superficie, accompagnata da un lieve terremoto. Gli alberi frusciarono e si levarono le grida degli animali della foresta mentre il terreno brontolava infastidito. Cinque demoni ombra volarono fuori dalla crepa e nella radura. I loro lamenti, che risuonavano più come urla, riempirono la notte con il loro canto. Si diressero al falò e aleggiavano in cerchio attorno ad esso, avvicinandosi prima di allontanarsi all’ultimo secondo.

La cosa continuò finché i demoni non si stancarono del gioco e svanirono nell’oscurità della foresta...verso la città in cui percepivano la loro preda. Corvo Nero fissò la crepa nel terreno con un’espressione indecifrabile. Tuttavia, quando si avvicinò alla crepa la calpestò, chiudendola ed impedendo agli altri demoni di uscire.

“Un discreto tentativo.” dichiarò Corvo Nero. “Ma tu sei giovane e sciocca. Una crepa così sottile tra i mondi permetterà solo ai demoni ombra di tornare in questo regno...lasciando i nostri veri alleati ancora intrappolati dall’altra parte. Ti servirà molto più potere!” La sua voce si alzò, poi si calmò. “Mentre tu ottieni quel potere, io creerò il tuo esercito...ma in sostanza è a me che risponderanno.”

Misery non aveva altra scelta se non annuire con remissività e umiltà. Quando si girò, le sue labbra infantili si mossero in un sorriso malvagio. L’antico demone aveva ragione su una cosa, lei aveva bisogno di più potere...e sapeva esattamente come ottenerlo.

Lasciando espandere l’oscurità dentro di sé, lei tornò verso la città seguita dai suoi servitori. Un piano aveva iniziato a prendere forma e lei doveva individuare il demone bambino che poteva aiutarla. Avrebbe dovuto rinunciare a ciò che rimaneva della scorta di sangue di Kane, ma il fine giustificava i mezzi...il sacrificio ne sarebbe valsa la pena.

Volò sulla città verso la zona malfamata, dove aveva trovato una dimora temporanea. Andando di strada in strada alla ricerca dell’oscurità, cercò di cogliere l’odore del suo bersaglio. Il problema era che questo demone aveva la capacità di nascondere la propria aura demoniaca. Per qualsiasi essere che gli desse la caccia, lui sarebbe sembrato un essere umano e questa era la bugia più grande di tutte.

Non molto tempo dopo aver iniziato la sua ricerca, Misery sentì l’ibrido Skye seguirla. Lui non interveniva né si avvicinava, ma lei lo sentiva seguirla ad ogni sua mossa. Aveva nostalgia di quando era intrappolato nella grotta con lei? Gli avrebbe rinfrescato la memoria se avesse cercato di interferire con i suoi piani. Era abbastanza fastidioso che i due caduti seguissero ogni mossa dell’ibrido...sarebbero arrivati a lei se lui avesse continuato.

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